18/06/08

Il volo e l'arrivo!!

Appena entrati nell'aeromobile le hostess in tailleur blu gessato e con foulard in tinta con la camicetta ci hanno salutato con gli inchini di rigore e aiutato a trovare i posti nonchè a sistemare l'esiguo bagaglio a mano negli appositi spazi. Alle 20.40 dopo essersi presentato il pilota ha annunciato la imminente partenza pevista per le 20.45. Puntuale come un orologio svizzero all'ora indicata l'aereo si è staccato dal satellite ed ha iniziato la sua marcia per arrivare alla pista di decollo.
Entrata in pista, leggera attesa e poi su i motori alla massima potenza e poi via alla massima accelerazione per il decollo!!!!
Dopo non so quanto tempo (ero tutto preso ad ammirare il paesaggio dal finestrino) la spia delle cinture di sicurezza si spense e le hostess iniziarono il loro lavoro.
Per prima cosa ci hanno dato degli oshibori: dei piccoli asciugamani di spugna umidi e bollenti arrotolati per lavarsi le mani.
Questa usanza, credo unica, la ritroveremo anche nei locali sul suolo giapponese: appena entri in un ristorante per prima cosa ti servono acqua fredda (da bere) e l'oshibori, poi si pensa ad ordinare.
Ma torniamo al volo, dopo essersi rinfrescati, aver bevuto dell'ocha (tè verde) e consumato la cena ci siamo finalmente concessi il meritato riposo: Le hostess
hanno abbassato le luci, chiuso i finestrini ed i passeggeri (tutti o quasi giapponesi: io ero una rara mosca bianca) si sono diligentemente messi a dormire o comunque a guardare il film sullo schermo in un silenzio surreale!

Dopo una "bella dormita" sulle poltroncine dell'economy class ci siamo svegliati e le hostess hannno fatto un'altro giro di oshibori prima di servirci la colazione/pranzo. Dopo aver fumato (allora il vizio era concesso) il pilota ha annunciato che ci stavamo apprestando ad atterrare.
Ho subito aperto il finestrino e ho osservato il panorama: sotto di noi si ammiravano le coste giapponesi bagnate dall'oceano Pacifico. Minuscole scie bianche sul mare indicavano la presenza di chissà quale tipo di nave: un cargo, una flotta di pescherecci che rientrava dopo una fortunata battuta di pesca al tonno... chissà!
Sulla terraferma si vedevano gli agglomerati urbani, si intravedevano le autostrade e nel mezzo di un verde mai visto, splendente direi, delle campagne un'infinita serie di campi da golf! 
Dopo un paio di giri sui ring di attesa iniziammo la discesa finale che mi potei godere sullo schermo grazie alla telecamera posta sul muso dell'aereo. La pista si avvicinava sempre piu', sempre più. La "toccata" fu impercettibile, la successiva frenata un po' meno. Ringraziando che le vibrazioni non avevano smontato l'aereo, ci avvicinammo al terminal del satellite, l'aereo si fermò e spense i potenti motori.

Ero in Giappone!

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